Unire solide basi archeologiche e storiche alla comunicazione e all’innovazione tecnologica per valorizzare il nostro entroterra e in particolare il periodo medievale. Nasce così il progetto “Nove Rocche”, che rappresenta l’incontro tra le società adArte e Newdada Comunicazione, con il patrocinio dell’associazione Rimini Sparita e del Comune di Rimini. A questi andranno poi ad aggiungersi i patrocini dei Comuni coinvolti per un’iniziativa estremamente trasversale a livello regionale. Il territorio preso in analisi va infatti da Bellaria a San Giovanni in Galilea, per toccare poi Montetiffi, Perticara, Sant’Agata Feltria, Badia Tedalda, Sestino, Piandimeleto e Pesaro. Gli ideatori dell’iniziativa ci stanno lavorando da circa un anno e prevedono di essere operativi già dalla prossima primavera con un modello turistico nuovo e di alta qualità. Inizialmente si è partiti dall’idea di un contest fotografico su Instagram immortalando il paesaggio medievale di riferimento con le specifiche rocche ma poi il progetto si è allargato immaginando visite guidate ad hoc e percorsi alla scoperta di questo patrimonio inesplorato.
Come si potrebbe raccontare questo progetto?
«Abbiamo pensato di mettere a disposizione le nostre competenze archeologiche rendendole fruibili a tutti attraverso i social – racconta Luca Mandolesi di adArte –. Il turista, attraverso i nostri percorsi che sviluppiamo anche con video esplicativi su Youtube, ha la possibilità di vedere con gli occhi dell’archeologo i luoghi medievali che ci circondano o che esistevano un tempo, anche grazie l’uso del 3 D. Protagonista è il Medioevo che vogliamo far scoprire distanziandoci dai luoghi comuni: si sente dire spesso che sia l’epoca più buia, ma chi lo direbbe che proprio mentre venivano eretti quei castelli nasceva anche l’Università? Si tende talvolta a dare più spazio all’epoca romana ma artisti del calibro di Giotto o il fatto che nel periodo medievale non esistessero né la schiavitù né la crocifissione sono concetti su cui vogliamo far riflettere, solo per citarne qualcuno».
Cosa si troveranno davanti i visitatori?
«Oltre alle Rocche del territorio già note (Castel Sismondo a Rimini, Rocca del Sasso a Verucchio, quella di Montefiore Conca, Rocca Malatestiana di Santarcangelo di Romagna, Castello Due Torri di Scorticata-Torriana, Castello di Montebello, Forte di San Leo, Rocca di Maioletto, Rocca Fregoso di Sant’Agata Feltria) abbiamo realizzato una mappatura di oltre 200 siti medievali. Questo Non mancheranno poi momenti esperienziali in cui si potranno rivivere usi e costumi dell’epoca».
In che modo verrà veicolato il progetto?
«Attraverso uno specifico sito internet, i profili Instagram e Facebook, dove oltre alla classica pagina istituzionale abbiamo anche creato una vera e propria community dedicata, in cui poter condividere la propria passione per il medioevo locale con studiosi ed esperti – spiega Nicola Gambetti di Newdada Comunicazione –. L’iniziativa punta sulla minuziosa cura della forma e dei contenuti per valorizzare un territorio ricchissimo, spesso poco conosciuto anche dagli abitanti stessa della zona. Tra i nostri partner si è unito di recente anche Rimini Bike Tour che permetterà di svolgere una pedalata assistita accessibile a tutti lungo i luoghi prescelti».
Irene Gulminelli
Corriere Romagna, 9/2018