A Rimini, una trentina di anni fa, in mare, davanti bagnasciuga, c’erano delle grandi altalene. Che piacevano tanto ai bimbi e agli adulti. Ora, una di quelle altalene torna in acqua. Il ‘remake’, che andrà in scena la prossima settimana, nella città di Fellini – in strada e online – ha subito generato entusiasmo. C’è chi ricorda quanto fosse divertente dondolarsi e tuffarsi in acqua. Chi – giovane oggi – è curioso di provare. Chi ha tirato fuori le vecchie foto e sogna il ritorno di quei ‘bei tempi’.
A riavvolgere il nastro, passando una mano ‘vintage’ sulla stagione estiva alle porte ci ha pensato l’associazione ‘Rimini Sparita’. Dopo tre anni di impegno, l’associazione – che riscopre angoli della città dimenticata e divulga sul Web documenti e fotografie del passato – solleverà il velo su una nuova altalena, al Bagno 24 ‘Serafino’. In piena Marina Centro, cuore balneare della cittadina romagnola. “L’idea – spiega alla presentazione ufficiale dell’iniziativa, Nicola Gambetti, presidente di’ Rimini Sparita – è nata tre anni fa constatando che le foto con maggiore risalto fatte dai riminesi e dai turisti erano quelle con le altalene in mare, diventate parte dell’iconografia tradizionale di Rimini e delle vacanze. Ci siamo chiesti, ma perché, agli inizi degli Anni Novanta le hanno tolte? Si diceva fossero pericolose – argomenta -invece cercando anche sui giornali, nessuno si era mai fatto male. Semplicemente sono uscite di scena sull’onda di un lento disinteresse, considerate un po’ ‘demodé’ dai giovani delle discoteche”.
Adesso la rivincita. Con tante persone che sembrano non vedere l’ora di tornare, o provare per la prima volta, a dondolare con i piedi nell’acqua. Il progetto, racconta ancora Gambetti, dopo tre anni in cui “abbiamo fatto l’anticamera standard” nelle pieghe della “burocrazia”, che coinvolge istituzioni, come Comune, Demanio, Capitaneria di Porto, Sovrintendenza delle Belle Arti vedrà la luce la prossima settimana con l’inaugurazione dell’altalena, posta in acqua a circa 7-8 metri dalla riva. Il classico ‘arco’ – ai tempi ce ne era uno ogni 4-5 bagni – sarà tecnologicamente all’avanguardia, una sorta di altalena 2.0, con pali interrati per 2 metri, una struttura in acciaio inossidabile di 5 metri, catene antitaglio, dipinta di bianco e blu. Come quelle d’un tempo e come richiesto dalla Soprintendenza che ha concesso il ‘remake’, con lo status di rievocazione storica e l’impegno a smontarla il 30 di settembre.
L’altalena in mare, osserva il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi “è un po’ la metafora italiana che ci racconta che non c’è innovazione senza radici. E’ un simbolo di leggerezza e un simbolo di gioia. Questa è una piccola, grande operazione” che mostra come “senza radici il cambiamento è più banale, standardizzato”. Nell’altalena 2.0, spazio di rilievo avranno i social media, con un hashtag #guardacomedondolo, pensato per dare il via a un flusso di immagini e a un racconto continuo in modo da riportarla ad essere un “simbolo iconografico come in passato. Per questo, chiosa Gambetti – nelle prossime settimane, ci sarà una festa vintage con tutti i luoghi comuni della Riviera. (Ansa).
Altarimini.it
13 giugno 2016